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Con il terzo zero a zero consecutivo l’Arezzo archivia la trasferta di Lucca e prosegue nella sua serie positiva di risultati esterni. Gli amaranto fuori casa hanno perso soltanto una partita, il derby di Pisa, e questa solidità è stata una volta di più confermata dalla gara giocata al Porta Elisa di Lucca, dove il punto è arrivato al termine di una gara non soltanto condotta rischiando pochissimo e concedendo solo un’occasione alla formazione di Galderisi, anche se clamorosa, ma anche confermando quell’attitudine allo spreco che è ormai un marchio di fabbrica di questi campionato. Con Tremolada, Bentancourt e Feola gli uomini di Capuano hanno anche in questa occasione sprecato l’impossibile, ma non c’è dubbio che se la gara si fosse decisa ai punti sarebbe stata l’Arezzo a dominarla. Il pubblico della curva Minghelli presente anche a Lucca alla fine ha rumoreggiato e fischiato la squadra, forse un modo per spronarla in vista dell’attesissimo derby con il Siena in programma dopo la pausa pasquale. La sterilità offensiva degli amaranto, d’altronde, è ormai cronica e l’ultima rete segnata è quella di Madrigali, un difensore, a Prato. L’obiettivo è quello di sbloccarsi contro i bianconeri di Guido Carboni, ultimo appuntamento di rilievo per la tifoseria che ha chiesto alla squadra anche dopo la partita di Lucca. Ricordiamo, quindi, che la gara è in programma domenica 3 aprile alle 15, in un orario finalmente consono alla normalità del calcio e del tifo.
Archiviato in fretta lo zero a zero casalingo contro il Teramo, l’Arezzo è subito ripartito per preparare al meglio la trasferta di giovedì a Lucca. Il turno pasquale è stato infatti anticipato ed è diventato infrasettimanale, con le gare spalmate tra mercoledì e giovedì. Agli amaranto toccherà, alle 18, il compito di chiudere il programma della giornata nel derby del Porta Elisa contro una Lucchese in deficit di risultati ed in pieno caos societario, alla guida tecnica della quale c’è una vecchia conoscenza degli amaranto come Giuseppe “Nanu” Galderisi, non indimenticabile allenatore amaranto dell’era Mancini del quale si ricorda soprattutto una furibonda lite con un giornalista in sala stampa che ha impazzato (e impazza ancora) su youtube. All’andata gli amaranto patirono una vera e propria beffa perdendo incredibilmente in pieno recupero una gara che gettò la squadra nel baratro psicologico di un’annata che sembrava sempre più destinata a regalare sofferenze in serie. Un girone dopo non sembra vero poter approcciare la stessa partita con assoluta serenità, anche se ovviamente non con rilassatezza perché se è vero che il margine con la zona calda è rilevante, è altrettanto vero che nelle ultime partite, come l’esperienza insegna, le squadre di bassa classifica fanno risultati e la quota salvezza si alza notevolmente. Capuano, comunque, non ha certo l’aria di chi vuole mollare, o di chi accetta che i suoi giocatori lo facciano, e c’è quindi da essere certi che a Lucca vedremo il solito Arezzo da trasferta, determinato e concentrato. D’altronde se l’Arezzo è una delle quattro squadra del panorama professionistico che hanno perso solo una gara in trasferta (assieme a Bassano, Cittadella e Spal) un motivo ci sarà…
La settimana di preparazione alla gara di sabato con il Teramo è indubbiamente dominata dalla vicenda legata al mancato rinnovo di Luca Tremolada. La società aveva infatti presentato al giocatore una sorta di ultimatum, ponendo lunedì scorso come termine entro il quale il calciatore, tramite il suo procuratore Branchini, doveva far sapere se accettava o meno la proposta di rinnovare il legame con l’Arezzo. Non si conoscono i termini della proposta stessa, ma oggettivamente non ci sono elementi che possano far pensare a chissà quale irrinunciabile offerta sul piano economico e, perché no, anche su quella del progetto tecnico, che certamente è a oggi ancora da costruire. Le prospettive per Tremolada sono ben altre: è richiesto da tanti club di B, uno dei quali è il Crotone che è in odore di serie A, e vede le sue prospettive di rilancio decisamente in salita dopo il fantastico campionato giocato ad Arezzo. Non firmare il rinnovo, per qualcuno, sarebbe da considerare sintomo di irriconoscenza perché qui Tremolada si è rilanciato dopo anni deludenti, ma è anche vero che far sottoscrivere a un calciatore senza contratto, così come è successo per quasi tutti i calciatori in rosa, un vincolo annuale significa puntare a fare mercato a costo zero. Bisogna quindi avere la consapevolezza che un mercato a costo zero non può che essere anche, dodici mesi dopo, a ricavi zero perché è difficile ipotizzare che Tremolada o chi per lui firmino un rinnovo solo per guadagnare soldi alla società consapevoli del fatto che comunque se ne andranno. La curiosità è ora per vedere come reagirà in campo il giocatore, quale sarà l’atteggiamento del pubblico e anche quello di Capuano, che del rilancio di Tremolada è stato il principale artefice. Sabato alle 16.30 al Città di Arezzo avremo la risposta.
Una sconfitta che ha il sapore della beffa, soprattutto per le occasioni clamorose fallite nel finale, quella che l’Arezzo ha subito nella gara casalinga con il Pontedera. Le quattro vittorie consecutive tra le mura amiche, arrivate dopo un periodo che invece in casa era stato decisamente nero, avevano rilanciato le ambizioni degli amaranto di Capuano che, con i quattro punti conquistati nelle trasferte di Carrara e Prato, avevano visto nei play off un obiettivo difficilissimo ma possibile. Un po’ come era successo a Pisa, quando la vigilia era stata vissuta con aspettative simili di rientro in lotta per gli spareggi promozione, il risultato è stata una vera e propria doccia fredda per questo tipo di ambizioni. Intendiamoci, però: i play off non erano nei programmi di questo campionato, mentre la salvezza tranquilla che sta maturando è da considerare un risultato eccezionale. Il fatto di doversi porre obiettivi per dare un senso al finale di stagione, al quale mancano ancora nove partita, è più che giusto e legittimo, ma mancare questi obiettivi non va vissuto con delusione. La gara di domenica prossima con l’Ancona è un’altra occasione per consolidare quanto di buono fatto, e magari regalarsi qualche altro scampolo di speranza che ad oggi sembra perduta. Viviamocela e godiamocela, ma con serenità e senza angosce.
In un campionato che in questo 2016 sta dando davvero ottime soddisfazioni, la casella vuota delle vittorie in trasferta effettivamente era una nota stonata. Il successo di Prato, netto e meritato, ha colmato questa lacuna ed ha anche dato un ulteriore sprint alla classifica degli amaranto, rimettendoli in corsa per un posto play off e assicurando comunque un sesto posto che è un piazzamento importante, oltre a valere la qualificazione alla Tim Cup con le squadre di serie A e B. Comprensibile quindi la soddisfazione di Eziolino Capuano che a fine gara, pur claudicante, ha festeggiato sotto il settore ospiti del Lungobisenzio sfogando la tensione per una partita che, alla vigilia, era stata fonte di qualche tensione. La decisione di non andare in ritiro, vista la vicinanza della trasferta, non era infatti stata condivisa da Capuano che, a quel punto, ha scelto addirittura di partire a poche ore dalla gara. Si tratta di un episodio che è però specchio di una tensione che si respira tra il mister e la società, che il caso De Martino dopo la gara di Pisa ha contribuito a far deflagrare e che l’assenza fisica da Arezzo sia del Presidente Ferretti che del suo vice, che non erano alla partita neanche sabato, non consente di chiarire. Sul campo, però, questa tensione sta diventando energia positiva perché un allenatore motivatissimo sa trasmettere la sua stessa voglia di fare bene alla squadra, che sta rispondendo nel migliore dei modi. Adesso il quarto posto dell’Ancona non è più un miraggio e sarebbe importante, in vista dello scontro diretto di domenica 13 marzo, guadagnare qualche altro punto in un turno che vede i dorici impegnati sabato a Savona e gli amaranto in casa contro un comunque sempre ostico Pontedera, ben allenato da Paolo Indiani. Appuntamento domenica alle 15 dal Città di Arezzo, come sempre in diretta e in esclusiva sulle nostre frequenze!
Archiviato il buon pareggio di Carrara, firmato ancora una volta da Tremolada che è così arrivato in doppia cifra di gol realizzati frantumando i suoi record precedenti, l’Arezzo è ora atteso dalla sua seconda trasferta consecutiva, il derby con il Prato. Contro i lanieri gli amaranto all’andata sfatarono il tabù delle partite casalinghe, nelle quali avevano ottenuto un solo punto in tre gare, in una partita decisa quasi subito dal rigore a favore degli amaranto con conseguente espulsione dell’autore del fallo Grifoni. Adesso, contro un avversario invischiato nella lotta per evitare i play out ma riuscito sempre a stare anche solo di un punto fuori dalle ultime cinque posizioni, gli amaranto devono invece cercare di tornare a quella vittoria esterna che manca dalla seconda trasferta di campionato, a Pontedera con il Tuttocuoio. Gli obiettivi di classifica, oltre alla salvezza che ovviamente è già virtuale ma non matematica, sono quelli di confermare una delle posizioni che valgono la qualificazione alla Tim Cup, già ottenuto lo scorso anno con lo scorno, però, di affrontare una formazione di pari categoria. Sperando in un sorteggio migliore potrebbe essere l’occasione di confrontarsi quanto meno con una formazione di B, passando il primo turno che potrebbe anche riservare una formazione di serie D. In dubbio Milesi, che ha preso una botta a Carrara, mentre nel Prato potrebbe non essere della partita il fantasista Capello, l’uomo migliore a disposizione dell’ex allenatore della Sansovino Alessio De Petrillo. Il fischio d’inizio è fissato per le 20.30.
Il rischio contraccolpo dopo la sconfitta di Pisa è stato evitato, e con i tre punti conquistati con il Savona l’Arezzo mette ancora più in sicurezza la sua classifica. Il traguardo salvezza si può considerare ormai virtualmente raggiunto, e guai a considerarlo un obiettivo minimo o scontato per non far arrabbiare Eziolino Capuano. I risultati di questo 2016 sono stati tali da garantire una distanza dalla zona play out che è oggi salita a nove punti, ed è soprattutto il rendimento casalingo, nella prima parte del campionato autentica croce per la squadra amaranto, che ha fatto la differenza con quattro vittorie interne consecutive contro Rimini, Santarcangelo, Tuttocuoio e Savona. Merita la sottolineatura, nella gara di sabato, la prima rete in amaranto di Andrea Feola. Il centrocampista sardo l’aveva promessa ai microfoni di radio Effe durante Anteprima Sport prima della gara di Pisa, e nelle interviste del dopo gara si è ricordato di questa promessa e ha festeggiato la sua prima rete tra i professionisti proprio rivolgendo un pensiero a quanto ci aveva detto durante un collegamento telefonico nel quale aveva evidenziato la sua simpatia ed anche il suo amore per la musica, italiana in particolare. Saranno due derby i prossimi impegni dell’Arezzo in campionato, entrambi in trasferta. Si comincia sabato alle 17.30 allo stadio dei Marmi di Carrara, contro una società della quale in questi giorni viene decretato il fallimento con prosecuzione della stagione grazie al curatore fallimentare con i soldi raggranellati grazie alla cessione di Gnahorè, per proseguire poi il sabato successivo alle 20.30 al Lungobisenzio di Prato. A Carrara l’Arezzo cercherà di dimenticare quella che fino ad ora è stata la pagina più brutta del campionato, una sconfitta per 4 a 1 frutto dei veleni del caso Sperotto appena scoppiato. Se allora furono i marmiferi ad approfittare di un momento difficile per l’Arezzo, stavolta potrebbe succedere il contrario viste le già citate vicende societarie che coinvolgono la società. Appuntamento quindi per la cronaca in diretta e in esclusiva con Andrea Avato alle 17.25 di sabato.
Nella settimana caratterizzata dagli strascichi della brutta vicenda legata al dopopartita di Pisa, l’Arezzo deve preparare con impegno e concentrazione la gara di sabato con il Savona. Si tratta, infatti, di una partita tutt’altro che semplice sia per il valore dell’avversario, da non sottovalutare, che per una differenza di motivazioni che, almeno all’apparenza, potrebbe rischiare di fare la differenza in negativo. Gli amaranto avevano legato, secondo logica, la possibilità di poter lottare per un posto nei play off alla gara del “Romeo Anconetani” ma sotto la torre pendente è arrivato invece un ridimensionamento di queste ambizioni. Eziolino Capuano, per una volta, aveva voluto riporre il suo credo calcistico accorto e guardingo, soprattutto nelle gare in trasferta, puntando su uno schieramento con Tremolada più due punte che, con le caratteristiche di Greco e Mendicino, è meno sostenibile di quando davanti ala trequartista hanno giocato Cori e Bentancourt, decisamente più disposti al sacrificio anche in chiave difensiva. Mettiamoci anche il fatto che Tremolada, reduce da un momento scintillante, ha avuto una battuta d’arresto e la prestazione di Pisa è già confezionata e commentata. Adesso, con i play off lontani e la zona play out a distanza di sicurezza, il rischio è quello di non trovare le giuste motivazioni per affrontare un campionato che è ancora lunghissimo. Il Savona ha invece la motivazione fortissima di cercare di evitare l’ultimo posto, quello che vale la retrocessione diretta, ed è in buon momento sia di gioco che di risultati. Una curiosità in merito alla gara di sabato, in programma alle 17.30: il direttore di gara sarà una donna, Silvia Tea Spinelli della sezione di Terni, che ha al suo attivo anche venti gare internazionali.
L’addio di Sasha Cori era decisamente nell’aria, dopo la mancata convocazione nella partita con il Tuttocuoio e l’esordio con i fiocchi del “Lupo” Giuseppe Greco, autore di due gol in 5 minuti ed anche dell’assist a Tremolada per la rete del 3 a 0. Mendicino, che con ogni probabilità troverà subito una maglia da titolare vista la squalifica di Bentancourt e le ancora non perfette condizioni di Defendi, tornato anche lui al gol nel finale della partita di sabato.
Chi dovrà ricaricare le pile, ma non ci sono dubbi che lo farà, è Eziolino Capuano che è rimasto un po’ deluso dalla decisione di inserire nell’organico una figura di responsabile tecnico, individuato in Roberto Gemmi che già lunedì ha seguito a Milano le operazioni di mercato insieme al Direttore Generale Andrea Riccioli.
Non ci sono dubbi però sul fatto che il mister amaranto, pienamente consapevole del valore di vera e propria svolta della stagione che la partita di Pisa può avere, preparerà la squadra nel migliore dei modi e che sotto la torre pendente arriveranno anche alcune centinaia di sostenitori amaranto, anche loro galvanizzati dal momento della squadra.
Non resta che da augurarsi che per una volta il gol, o i gol, dell’ex tante volte indigesti agli amaranto penalizzino i cugini nerazzurri, che avranno in questo ruolo sia Tremolada che Greco.
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